Giovedì sera alle 19 ora italiana sono in aeroporto a Delhi, dove mi sento dire che l’aereo ha oltre un’ora di ritardo…
Pace. Verso le 22,30 finalmente decolliamo alla volta di Amsterdam, dove atterro alle 6 di mattina di Venerdì. Alle 9 prendo l’aereo per Londra e, arrivato a Heathrow verso le 10.30 trovo Mark ad aspettarmi. Gli accordi erano che sarebbe venuto con due auto, la sua e la mia, in modo da permettermi di partire immediatamente. Invece trovo solo lui e la sua Range Rover. Mi spiega che dalle parti di casa sua vi è ancora molta neve per terra e che non sa se riuscirò a partire… Ci muoviamo quindi verso Redding, a Ovest di Londra, per valutare la situazione in loco.
Le autostrade sembrano belle, e più avanziamo più si fa strada in me la convinzione di partire.
Arrivati a casa sua ed in effetti le strade secondarie sono piene di neve.
Decido di provare ad andare. Saluti ed abbracci e via verso Folkestone. Per tutta la M4 il fondo è ottimo e non ho problemi di sorta. I guai iniziano sulla M25 poco prima del bivio per Gatwick. Nessuno ha pulito e la strada è un vero disastro, soprattutto perché gli Inglesi non hanno la minima idea di come si debba guidare con la neve. Morale impiego circa 4 ore ad arrivare al Tunnel sotto la manica invece delle 2 preventivate. Dato che tutti sono in ritardo, non ho problemi a farmi fare il biglietto anche se il mio turno era passato da un pezzo. Imbarco previsto alle 16.00 ora locale, 17.00 in Europa, e nel frattempo inizia a nevicare.
La traversata va bene, ma all’uscita a Calais trovo una pessima sorpresa: circa 10 centimetri di neve fresca all’uscita della rampa. Siccome sono la macchina n° 3, faccio partire i due davanti a me, prendo la rincorsa e faccio la rampe semplicemente d’inerzia. Mi va bene e riesco con MOLTA calma ad arrivare in autostrada.
Degno di nota è il fatto che, subito dopo il nostro transito, abbiano chiuso il tunnel per problemi tecnici ed avverse condizioni meteo.
Ad ogni modo contatto Ton, un amico che vive in Belgio presso il quale devo passare la notte. Mi rassicura che da lui non nevica, e mi consiglia di prendermela con comodo. Impiego oltre cinque ore per fare circa 300 chilometri, viaggiando in condizioni terrificanti con TIR che mi sorpassano in mezzo alla neve a oltre 100 all’ora. Sono decisamente folli.
Arrivo da Ton alle 22.30, decisamente stremato. Rapida cena e a letto. La mattina dopo splende il sole, ma le strade sono lastre di ghiaccio. Mi avvio pian piano verso Strasburgo, ma una serie di incidenti mi obbligano a prendere deviazioni impreviste, facendomi perdere un’enormità di tempo. L’ultimo botto è causato dal solito TIR che, arrivando a palla, non riesce a fermarsi e travolge 4 (quattro) auto prima di mettersi di traverso sulla strada circa 200 metri davanti a me…
Morale, arrivo a Basilea che si sta facendo notte e il sole sta lasciando il posto.. ad un’altra nevicata. Piano piano riesco ad arrivare a Lucerna, ma uscendo da una galleria mi trovo davanti ad un muro di neve. Esco quindi con difficoltà dall’autostrada e mi metto alla ricerca di un albergo. Vi risparmio le peripezie delle due ore seguenti, con relativi testa coda, sgonfiamento delle gomme, rifiuto di accoglienza da parte di un albergo i riva al lago, supporto da parte di Svizzeri davvero gentili e rischio di rissa con Svizzeri teste di cavolo…
Finalmente riesco a trovare alloggio in un albergo del centro e casco addormentato.
Domenica mattina alle 05.30 mi sveglio e scopro che durante la notte ha smesso di nevicare pesantemente, solo pochi fiocchi scendono dal cielo. Le strade, pur ancora innevate, sono praticabili e quindi decido di tentare la sorte. L’arrampicata verso il Gottardo mi vede praticamente solo sull’autostrada. Il 348 con le gomme sgonfie non sta in strada e quindi vado a passo d’uomo. Appena passata la galleria (19 chilometri a 60 all’ora…) trovo il sereno. Mi fermo a gonfiare le gomme e mi godo per la prima volta la mia nuova compagna. Lady Snow (nome meritato sul campo) va che è una meraviglia, la tonalità dello scarico Tubi è stupenda.
A casa mi aspettano gli abbracci della famiglia ed il lavoro di costruzione del ripostiglio dove sposterò tutte le carabattole che ho in garage per far posto alla nuova arrivata.
Un saluto e buon anno
Eugenio
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