Mi vengono in mente i collezionisti di vino, i quali non possono bere neppure un sorso dalla bottiglia pagata fior di soldoni.
All’inizio degli anni Novanta era diffuso il collezionismo di schede telefoniche. In quel periodo conobbi un tale che aveva migliaia di schede. A parità di figura pubblicitaria sul retro, lui ne collezionava tutti i tagli d’importo differenziandoli poi a seconda dei due produttori che all’epoca stampavano il supporto in plastica. Ancor più stupefacente era che nessuna delle schede telefoniche di questo appassionato era stata adoperata, e quindi erano tutte dotate dell’angolino che occorreva spezzare per inserire la scheda nel lettore.
Qualcosa di simile ho visto nel settore degli orologi, con centinaia di pezzi raccolti in varie vetrine e praticamente mai indossati.
Tornando ai motori ricordo un appassionato collezionista di moto conosciuto anni addietro a Catania. In uno sconfinato garage aveva oltre cinquanta moto e la prerogativa, per quest’uomo, era che i mezzi non fossero immatricolati. Erano infatti pochi quelli dotati di targa, tutti comunque con chilometraggi bassissimi e tenuti al caldo di coperte e termosifoni.
Vi viene in mente qualche altro singolare modo di intendere una collezione o il possesso di un oggetto di pregio?
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