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La Fia si tira fuori e scarica la colpa su Bianchi

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  • La Fia si tira fuori e scarica la colpa su Bianchi

    (Sportal.it) "Bianchi non ha rallentato a sufficienza per evitare di perdere il controllo nello stesso punto di Sutil": è questa una delle cause principali del gravissimo incidente capitato al pilota della Marussia Jules Bianchi durante il Gp del Giappone dello scorso 5 ottobre, secondo il rapporto compilato dalla Fia. Inoltre, Bianchi "ha esagerato nel controsterzare" per i commissari della Federazione, secondo cui l'entrata della safety car "non era necessaria".

    La relazione è stato presentata mercoledì al Consiglio Mondiale della Fia riunito a Doha, in Qatar. Uscito dal coma artificiale dieci giorni fa, il pilota, ricoverato a Parigi, resta in condizioni critiche.

    Questi i punti del rapporto, riportati da Autosprint.

    1. La traiettoria semi-asciutta alla curva 7 di Suzuka era stata interrotta da un rivolo d’acqua. Qui hanno perso il controllo Sutil (Sauber) e Bianchi.
    2. Jules è arrivato al punto fra le curve 7 e 8 mentre la gru stava rimuovendo la Sauber. In quel punto erano esposte doppie bandiere gialle.
    3. Bianchi non ha rallentato a sufficienza per evitare di perdere il controllo nello stesso punto di Sutil.
    4. Se i piloti seguissero quanto richiesto dal regolamento per doppie bandiere gialle (art. 2.4.5.1b, “essere pronti a fermarsi in qualsiasi momento”, né loro, né i commissari, correrebbero rischi per l’incolumità fisica.
    5. Gli interventi dopo l’uscita di Sutil erano in accordo con quanto previsto dal regolamento e dalla storia dei 384 precedenti negli ultimi otto anni. Anche in retrospettiva, non si vede la necessità di fare uscire la safety car prima o dopo l’incidente della Sauber.
    6. Bianchi ha esagerato nel controsterzare, finendo col lasciare la pista in un punto prima di quanto successo a Sutil, dirigendosi verso la barriera dove purtroppo si trovava la gru, che ha colpito a grande velocità infilandosi sotto.
    7. Nei 2 secondi in cui si è trovato fuori pista, Bianchi ha premuto sia il gas che il freno con entrambi i piedi. L’algoritmo di sicurezza “FailSafe” dovrebbe spegnere il motore sovrapponendosi al comando dell’acceleratore, ma non ha potuto intervenire per via del controllo di coppia, che fa parte del sistema brake-by-wire. La Marussia di Bianchi aveva un sistema Brake-by-wire molto particolare, risultato incompatibile con il FailSafe. (NOTA: questo problema era stato anticipato da autosprint.it).
    8. Il fatto che il FailSafe non abbia potuto limitare la coppia motrice richiesta dal pilota (ovvero, la pressione sul pedale del gas) può avere influito sulla velocità dell’impatto, ma no è stato possibile determinare di quanto. È tuttavia possibile che Bianchi fosse distratto da quanto stava accadendo e dal fatto che avesse bloccato le ruote anteriori e non fosse in grado di sterzare.
    9. Il casco di Bianchi ha colpito la parte inferiore della gru. La forza del colpo e la traiettoria di striscio hanno causato una fortissima decelerazione per la testa e una grande accelerazione angolare che ha portato a lesioni molto gravi.
    10. Sono state attuate tutte le misure mediche necessarie a salvare la vita di Bianchi
    11. Non sarebbe possibile ridurre le lesioni in un caso come quello di Bianchi adottando abitacoli chiusi o dotando le gru di pannelli anti-intrusione. Con le forze in gioco (una F1 da 7′ Kg che colpisce una gru da 6,5 tonnellate a 126 Km/h) la struttura di protezione della monoposto non può essere sufficiente ad assorbire l’impatto senza che la cellula di sopravvivenza si distrugga, o si generino decelerazioni fatali.
    È da considerarsi del tutto sbagliata l’idea che si possa fare in modo che il pilota sopravviva a impatti del genere. Quello che è assolutamente necessario è fare in modo che la vettura non colpisca la gru o i commissari che lavorano in quel punto.
    (A cura della redazione di Sportal.it)

  • #2
    Ho avuto una formula Renault che guidavo sul circuito Di Zhuhai in Cina e non riesco a capire come avere una gru in una via Di fuga e o in qualsiasi parte Della pista e tenere la gara aperta possa essere una cosa giustificabile. Il circuito non era "safe" per cui la safety car doveva essere fuori la FIA ha Un bel coraggio.

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    • #3
      Quoto a pieno BB512i , anche perché di queste scene se ne é viste troppe negli ultimi anni ! Il più delle volte finite , per fortuna, bene! Ma che la FIA debba mettere in conto la fortuna mi pare assurdo! A mio avviso i mezzi di rimozione, come qualunque atro mezzo che non sia un F1 deve poter entrare in pista solo in regime di gara neutralizzata da safety CAR

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      • #4
        Originariamente inviato da gettermachine Visualizza il messaggio
        (Sportal.it) "Bianchi non ha rallentato a sufficienza per evitare di perdere il controllo nello stesso punto di Sutil": è questa una delle cause principali del gravissimo incidente ....
        4. Se i piloti seguissero quanto richiesto dal regolamento per doppie bandiere gialle (art. 2.4.5.1b, “essere pronti a fermarsi in qualsiasi momento”, né loro, né i commissari, correrebbero rischi per l’incolumità fisica.
        Purtroppo il cardine di tutta la questione è li, nelle magiche parole "...essere pronti a fermarsi in qualsiasi momento..."
        Fin che nei regolamenti sportivi ci saranno affermazioni del genere la colpa sarà sempre e solo dei piloti.
        Anche il ns. cosice della strada ha un affermazione del genere quando dice che il conducente deve essere in grado di arrestarsi in qualsiasi momento; questo aiuta tutti a far si che:

        - rarissimamente ci siano incidenti senza concorso di colpa;
        - i risarcimenti siano inferiori a quanto potrebbero, ecc. ecc.

        Tornando alle gare che, come dice il nome, sono competizioni dove tutti vogliono vincere, indipendentemente dalla reale possibilità che hanno di farlo, se si vogliono ottenere risultati anche con doppia bandiera gialla occorre far si, ad esempio, che la loro esposizione coincida con un taglio dell'alimentazione ottenuto per via elettronica attraverso i trasponder; fino ad allora saranno solo chiacchere.
        sigpic

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