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CRISI E RIPARTENZE
Zanetti (Hausbrandt): dipendenti fondamentali, con loro rilanceremo Melegatti
L’imprenditore veneto, 35 anni, ha già messo a garanzia un milione di euro per la campagna di Pasqua: «Lavoratori in azienda da lunedì. E appena il tribunale ci dà il via libera facciamo partire la produzione delle colombe».
Selfie davanti alla fabbrica con i lavoratori, maestranze che si sciolgono in lacrime. Questo s’è visto ieri mattina al presidio Melegatti a San Giovanni Lupatoto (Verona). A scatenare il tripudio l’arrivo di Fabrizio Zanetti, 35 anni, amministratore delegato e presidente del gruppo Hausbrandt Trieste 1892, operativo nei settori di caffè, birra, vino e alta pasticceria: 500 addetti, 98 milioni di fatturato nel 2017.
Davvero da lunedì i dipendenti potrebbero entrare in azienda?
«Si certo. Il consiglio ci ha affidato la procura per la gestione. Non potremo avviare immediatamente la produzione ma possiamo cominciare a prepararci», risponde Zanetti.
Serve il via libera del tribunale per questo visto che l’azienda è in concordato preventivo?
«Proprio così. Da parte nostra abbiamo messo a garanzia della campagna di Pasqua un assegno da un milione di euro. Sia chiaro: non siamo qui per una stagione, il nostro obiettivo è dare un futuro stabile al marchio Melegatti. Per questo — come ho chiarito al consiglio di amministrazione — vogliamo acquisire la proprietà dell’azienda. Abbiamo le risorse per farlo».
Melegatti è in concordato preventivo ed entro il 7 marzo è necessario definire una proposta di ristrutturazione del debito.
«Siamo pronti a intervenire con le risorse necessarie».
Spera che la situazione si sblocchi al più presto?
«Prima si riparte meglio è. Certo, da quanto abbiamo capito ci sono aspetti ancora da chiarire rispetto alla gestione della campagna natalizia. È giusto che tutti i passaggi siano chiari».
Qual è la logica industriale dell’operazione?
«Noi già oggi con il caffè distribuiamo pasticceria prodotta da terzi. I due business si integrano. Essenziale poi che l’azienda abbia ancora tutti i suoi dipendenti e una rete di vendita efficiente. Sono stati eroici a non mollare l’azienda nella speranza di una soluzione».
Melegatti ha pagato anche il travaglio di una lotta intestina tra gli azionisti. Per la chiusura dell’operazione sarà fondamentale la loro disponibilità.A partire da quelli di maggioranza.
«L’avvocato Emanuela Perazzoli (azionista di maggioranza, ex presidente e amministratore delegato, ndr è stata di grande aiuto e collaborazione».
http://www.corriere.it/economia/18_f...3d3d3c7b.shtml
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