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Modellismo Rivarossi info utili

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  • Modellismo Rivarossi info utili

    Ciao ferraristi in questa sezione vorrei chiedere info utili per tutto ciò che riguarda i modelli in scala della rivarossi come testarossa e f40

  • #2
    Qualcosa la ricordo,chiedi pure

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    • #3
      La Pocher fu fondata a Torino nel 1952 da Arnaldo Pocher e Corrado Muratore e produceva modellismo ferroviario di grande qualità. Nel 1963 Muratore lascia l'azienda dove subentra la Rivarossi mentre la produzione di modelli di auto di grande qualità in scala 1/8 iniziò nel 1966 con la Fiat 130 HP F2. Dopo alterne vicende aziendali fra cui un incendio, nel 1981 la fabbrica venne trasferita a Como.
      La produzione verteva su modelli di auto classiche in scala 1/8 soprattutto degli anni '30 con un numero elevatissimo di parti da essemblare e una notevole qualità e finitura, basti pensare alle ruote a raggi completamente in metallo con i raggi da essemblare ad uno ad uno: tieni conto che i pezzi per fare una ruota di una loro Rolls Royce sono 180! e lo so bene perchè io ne ho costruiti ben 4 dei loro modelli (2 Rolls Royce, coupe e berlina, l'Alfa Romeo Spider Touring Gran Sport, e la Mercedes 500 K/AK) e pensa anche ai sedili imbottiti e ammortizzati, alle porte che si aprono agendo sulla maniglia, ai freni a tamburo funzionanti agendo sui pedali ecc ecc. Come avrai capito sono modelli meravigliosi e dal costo proporzionato, ricordo che la Rolls Royce berlina aveva 3000 pezzi e costava alla fine degli anni '80 non meno di 600.000 Lire.
      L'assemblaggio era quasi completamente effettuato tramite viti, bulloni e dadi mentre l'uso della colla era limitato ad alcune parti come ad esempio la selleria.
      Nel 2004 la Pocher venne venduta all'inglese Hornby che finora non ha rimesso in produzione i kit classici ma ha di recente introdotto la Lamborghini Aventador sempre in 1/8 (2013) e la Ducati Panigale in scala 1/4

      Alla fine degli anni '80 vennero lanciati il modello della Testarossa (anche in versione spider) e subito dopo quello della F40 non più progettati dalla Pocher ma dalla Rivarossi e la produzione fu esternalizzata per contenere i costi. Per lo stesso motivo anche il numero dei pezzi diminuì notevolmente e l'assemblaggio era quasi del tutto eseguito con viti e incastri. La carrozzeria era in metallo (zama) e si presentava già verniciata.
      Queste caratteristiche, volte a contenere i costi ed a facilitare l'assemblaggio, personalmente (ma penso anche ad altri modellisti) fecero un po' storcere il naso anche se, una volta terminati, i modelli erano di sicuro effetto.
      Per l'F40 vennero prodotti da ditte terze numerosi kit di superdettaglio soprattutto in fotoincisione ma anche in resina che penso siano ancora reperibili specie su ebay e che in effetti migliorano di parecchio la qualità finale del modello dettagliando i punti dove il progetto ha semplificato un po' troppo.
      Ritengo che il superdettaglio sia con kit che con autocostruzione sia assolutamente da effettuarsi vista la grande scala e per rendere giustizia al modello in se che merita un maggior dettaglio.
      I kit sono, come detto, fuori produzione ma su siti come ebay li trovi abbastanza facilmente.
      Se volevi sapere qualcosa di particolare chiedi pure.

      Maggiori informazioni sulla storia della Pocher le trovi qui https://it.wikipedia.org/wiki/Pocher.

      Paolo

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      • #4
        I modelli Testarossa e F40 in quante colorazioni erano presenti sul mercato?

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        • #5
          Io ricordo rosso giallo bianco e nero

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          • #6
            Originariamente inviato da Lucio
            Io ricordo rosso giallo bianco e nero

            Esattamente

            Anconetano, dicci una cosa, hai intenzione di costruire uno o entrambi i modelli?
            Non conosco la tua esperienza modellistica ma ti consiglio di pensare a verniciare almeno il motore e la meccanica che così come sono si vedrà che sono di plastica. Il massimo sarebbe riprodurre un po' di sporco e unto nel motore, sui radiatori, simulare le bruciature sugli scarichi (ci sono tecniche specifiche sia a pennelo che ad aerografo), dettagliare con fascette i tubi, carteggiare un pochino il battistrada ecc, ecc, nonchè, specie nel caso dell'F40 dare un'occhio ai vari set di superdettaglio di cui ti ho parlato.
            Personalmente sarei molto tentato di sverniciare e rispruzzare la carrozzeria

            Paolo

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            • #7
              Grazie per tutte le informazioni utili,spiego il perchè della domanda. Sono alla ricerca di una testarossa 1/8 e su subito ho visto questo signore che ne possiede diverse e tra le tante una di color celeste,insolito per me ma oggi ho letto bene il testo e scrive che è stato riverniciato. Qui il link https://www.subito.it/hobby-collezio...-201893027.htm

              Non avevo mai visto la testarossa se non rossa o gialla quindi chiedevo eventuali lumi.
              File allegati

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              • #8
                Il rosso è il colore che meglio si abbina ad entrambe.
                Vedo che lo stesso inserzionista ha più annunci di modelli della Pocher,anzi sono tutti suoi.

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                • #9
                  In che anni sono stati lasciati in commercio e quanto costavano
                  Dino

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                  • #10
                    Originariamente inviato da dinoferrari Visualizza il messaggio
                    In che anni sono stati lasciati in commercio e quanto costavano
                    Come ho scritto sopra sono state commercializzate entrambe alla fine degli anni 80 uscendo sul mercato a breve distanza una dall'altra, se non ricordo male prima la Testarossa e poi l'F40.
                    In quegli anni costavano meno degli altri kit Pocher per via del minor numero di pezzi, le ricordo a cifre ben sotto le 500.000 Lire.

                    Anconetano, ma quella Testarossa celeste (colore orribile) è stata modificata in targa?
                    Ma la vorresti montata o da costruire, oppure vorresti prendere il kit e fartela costruire per migliorarla rispetto al modello da scatola? Se è così mi offro volontario per l'assemblaggio

                    Paolo

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                    • #11
                      Il rosso è il colore adatto per entrambi i modelli ma non capisco una cosa dal tuo commento,i Pocher rispetto la concorrenza dell'epoca erano modelli di una qualità media?

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                      • #12
                        Originariamente inviato da ghibli
                        Il rosso è il colore adatto per entrambi i modelli ma non capisco una cosa dal tuo commento, i Pocher rispetto la concorrenza dell'epoca erano modelli di una qualità media?
                        Concordo sul rosso

                        Il discorso sulla qualità è a mio parere abbastanza articolato e la risposta non può essere un semplice si o no.
                        La Pocher, riferendosi ai kit classici, faceva modelli che sia per la scala che per il numero di pezzi non avevano concorrenti. La complessità della costruzione era, ed è, notevole basti pensare che, come dicevo sopra, le ruote a raggi (tutte in metallo a parte ovviamente il pneumatico e alcuni pezzi circolari in ABS dove si inserivano i raggi che si alternavano alle flange sempre metallo nichelato) sono composte da 180 parti nel caso dei kit delle Rolls Royce e pochi meno negli altri kit.
                        Il numero stesso delle altre parti e il loro inserimento reciproco e quello di tutti i meccanismi di azionamento dell'apertura delle portiere o dei freni a tamburo che sono realmente collegati al pedale, fanno si che il montaggio sia riservato a chi ha già una buona esperienza modellistica, per non dire della difficoltà di verniciare ad aerografo pezzi molto grandi realizzando la finitura uniforme e liscia necessaria. Certo la Pocher dice che la carrozzeria è già fornita nel colore giusto e che basta una buona lucidata per avere la finitura corretta, ma questa affermazione per un modellista è un'assoluta eresia. Lo stesso dicasi per gli altri pezzi meccanici: motore, telaio ecc.
                        Un altro punto controverso è nella costruzione delle capote dei modelli cabrio dove le capote sono ovviamente funzionanti: le stoffa viene ovviamente fornita ma le istruzioni dicono di fissarla alle centine con la colla (direi del Bostik) ma se provi a farlo ti viene un abbrobrio perchè la colla marcherà orribilmente la tela. La soluzione è prendere altra tela e usare la capote del kit come dima per tagliarne una nuova cucendo nella parte interna (il cielo del tetto) un altro pezzo realizzato apposta creando dei tunnel dove inserire la centine e questo è quello che ho fatto nella Rolls Royce e nella Mercedes.
                        Un altro punto da verificare è il sistema di funzionamento dei freni, non so se negli anni '30 questi erano idraulici o meccanici, cioè tramite rinvii e snodi, comunque nei kit il funzionamneto è meccanico con appunto una serie di aste e rinvii che alla fine agiscono su degli eccentrici che allargano le ganasce dei tamburi. Il sistema adottato nei kit è, come ho detto, meccanico, ma guardando la forma dei pezzi e il loro accoppiamento, è sicuramente una semplificazione del meccanismo vero e, se così, per un modellista questa cosa non rispetta la realtà e quindi non è conforme al vero. Tutto l'insieme è comunque bello, ingegnerizzato bene e di grande effetto, ma non è uguale al meccanismo presente nell'auto vera.
                        La domanda è: potevano anche farlo uguale al vero, sempre che sia meccanico e non idraulico? La risposta è: sicuramente si, ma sarebbe stato molto più complesso e costoso progettare e produrre le parti e quindi si è optato più per la funzione che per la riproduziione del vero, scelta lecita, ma non conforme e questo il modellista lo nota. Poi quando l'auto è in vetrina tutto questo non si nota ma si vede solo lo splendore degli esterni e interni e le forme di questi capolavori ed quanto detto passa un pò in secondo piano.

                        Per i kit "moderni" Testarossa ed F40, la politica della semplificazione per contenere i costi e rendere più semplice l'assemblaggio alla portata anche di un modellista meno esperto, ha portato ad una riduzione del numero dei pezzi e alla fornitura della carrozzeria verniciata, cosa che non è ammissibile per un modellista puro e duro. Inoltre nel motore erano presenti solo i cavi delle candele e mancavano completamente tutte le tubazioni dell'iniezione e molti altri particolari che sono poi stati commercializzati da ditte terze soprattutto tedesche e USA, dai un'occhiata qui per avere un'idea http://www.scaleautoworks.com/TRengtranskit.html
                        Non ricordo se c'erano le altre tubazioni olio e acqua, ma mi sembra di no, ho cercato su Google questo https://www.google.it/search?q=pocher+testarossa+instructions&client=firefox-b&dcr=0&tbm=isch&tbo=u&source=univ&sa=X&ved=0ahUKEwj3lvmjp_XWAhVBNhoKHf3ODH0QsAQIKQ&biw=1920&bih=955#imgrc=_ e non mi sembra di vederle e vedo che anche altri particolari sono a mio parere abbastanza semplificati rispetto al vero
                        Come vedi per rendere giustizia ad un kit in una simile scala il lavoro di superdettaglio sarebbe stato enorme e alla fine invisibile a cofano chiuso e solo parzialmente a cofano aperto, ma farlo e sapere e documentare con foto tali migliorie è fondamentale per un modellista.
                        Anche qui vale il discorso fatto sopra che poi alla fine a modello finito quello che vedi è più che sufficiente, ma quanto ho detto resta comunque.

                        La ditta di riferimento nel modellismo è di sicuro la Tamiya e prendendo ad esempio la scatola della Ferrari Enzo in 1/12, uno del loro kit più rappresentativi e paragonabile come dimensioni e numero di pezzi a Testarossa e F40 Pocher, non c'è dubbio che dal punto di vista del dettaglio, precisione di montaggio e rispondenza alla realtà, sia superiore ai kit Pocher. Anche qui si può sempre migliorare e ad esempio ci sono kit di superdettaglio con decals per la fibra di carbonio, pezzi in fotoincisione (ed es. per i freni, ammortizzatori realizzati torniti in metallo e altri dettagli), ma già da scatola il livello è molto elevato e con una precisione nel combaciamento dei pezzi che non teme rivali. Anche la Tamiya comunque non è esente da scivolate progettuali che nel caso della Enzo sono da individuare nel materiale di rivestimento dei sedili realizzato in una strana gomma siliconica a simulare la pelle che non mi convince per niente: avrebbero fatto meglio a fare il pezzo in plastica e lasciare al modellista la rappresentazione della pelle tramite opportuna vernicitura e trattamenti ad hoc successivi.

                        Direi quindi che la qualità Pocher è sicuramente elevatissima, specie nei modelli classici, ma un modellista un po' talebano come me pur apprezzando il risultato finale (cosa dimostrata dal fatto che ne ho costrite 4 di Pocher, ma non le due Ferrari), non può non notare quanto sopra e alla fine preferire per rapporto qualità prezzo i prodotti Tamiya (considerando la sola scala 1/12), pur ammettendo che il paragone è un po' azzardato vista la differenza di scala.

                        Paolo

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                        • #13
                          Paolo complimenti per le delucidazioni,sai tantissimo in materia. Quelle costruite sono rimaste a te?

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                          • #14
                            Originariamente inviato da gino328 Visualizza il messaggio
                            Paolo complimenti per le delucidazioni,sai tantissimo in materia. Quelle costruite sono rimaste a te?
                            Ovviamente si, sono gelosissimo dei miei modelli, ne ho due a casa e due in studio ognuno nella sua teca singola costruita su misura dal vetraio.
                            Potrei farne su commissione ma allora sarebbe diverso non li sentirei miei e non sarebbe un problema separarmene.
                            Faccio modellismo dal 1979 quindi credo di avere un bel bagaglio di esperienza frutto di errori (sbagliando si impara) ma anche di studio di procedure e tecniche nonchè dell'acquisto degli strumenti opportuni.
                            Le Pocher (due Rolls Royce, l'Alfa Romeo Touring Gran Sport e la Mercedes 500 K/AK) le ho costruite dal 1985 al 1989 anni in cui la mia esperienza modellistica si stava evolvendo e infatti ero già riuscito a fare qualche miglioria in autocostruzione su ognuna ma niente di eclatante tipo aggiungere qualche tubazione e cablaggi vari, ma anche, come dicevo sopra, la capote delle due spider.
                            In realtà ricordo anche che la Pocher, sempre per fare economia, aveva ad un certo punto sostituito la pelle della selleria con un orribile skai e così, mentre l'Alfa e una delle Rolls avevano la loro bella pelle vera, la Mercedes e l'altra Rolls avevano questa obbrobriosa finta pelle che non ho certo messo sul modello ma ho subito sostituito con morbida pelle da guanti usando anche qui i pezzi in finta pelle come dime per la selleria in pelle vera.
                            Il problema principale per dettagliare era che senza internet non c'era modo di trovare referenze fotografiche dell'auto vera, quindi era difficile riuscire a dettagliare come il modello avrebbe meritato. Con l'esperienza attuale e l'opportunità di trovare in rete foto dell'auto vera ora sarebbe tutto diverso.
                            Nella mia presentazione trovi le foto di alcuni dei miei modelli più recenti, le auto sono in scala 1/20, la moto in 1/12 tutte Tamiya e tutte superdettagliate sia in autocostruzione che con fotoincisioni e parti in resina
                            http://ilferrarista.it/forum/showthread.php?t=7866

                            Paolo

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                            • #15
                              chi ha tempo , voglia e pazienza dia un'occhiata a questo link:

                              http://www.scalemotorcars.com/forum/...ebuild-21.html

                              sulla pagina alcune operazioni di costruzione dei cerchi a raggi di una mercedes 500 K simile immagino a quella di cui parlava Paolo................ IMPRESSIONANTE ... ci si mette meno a restaurarle in scala 1:1

                              Ancora complimenti a Paolo

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